“E` compito
della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti [e
tutte, ndr]
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art.3 della Costituzione)
Se invece di rimuovere gli ostacoli - come prescritto dalla sua legge fondamentale - il governo ne impone di nuovi, insorgere è un dovere, prima ancora che un diritto.
La lotta intrapresa
di recente dagli STUDENTI CONTRO IL NUOVO ISEE su tutto il territorio
nazionale apre la possibilità di catalizzare rivendicazioni ben più
ampie rispetto al solo ambito studentesco da cui ha preso le mosse.
Nelle ultime
settimane abbiamo assistito a manifestazioni, presìdi e cortei
studenteschi che denunciavano a gran voce le gravi incongruenze tra i
risultati prodotti dal nuovo metodo di calcolo della situazione
economica delle famiglie italiane e il loro effettivo livello di
benessere: “siamo diventati ricchi e non lo sapevamo”, questa è
l'assurdità che ci siamo ritrovati a constatare.
Con la rabbia di chi
teme per il proprio presente e futuro, abbiamo preteso unanimemente
un confronto con le istituzioni, compiendo un primo importante passo
per uscire dall'isolamento e dell'apatia sociale che ci rende deboli e ricattabili.
Il 13 ottobre,
incoraggiati dalle mobilitazioni studentesche diffuse in molte città
italiane, ci siamo presentati alla sede fiorentina dell'Azienda
Regionale per il Diritto allo Studio Universitario, per discutere e
ritrattare personalmente la condizione di più di 360 studenti che,
secondo il nuovo metodo di calcolo dell'ISEE, risultano “NON PIU'
IDONEI” ad avere un alloggio o un'agevolazione per gli studi
nonostante la loro condizione economica sia rimasta invariata.
Insieme a questi
studenti ingiustamente esclusi dalle graduatorie abbiamo chiesto ed
ottenuto una proroga della data di uscita dagli alloggi (dal 15
ottobre, come previsto dal Dsu, è stata spostata al 25 ottobre) e
preteso l'impegno di una presa di posizione politica in difesa dei
diritti di TUTTI gli studenti davanti all'opinione pubblica, alla
Regione e al Ministero.
Possono sembrare
traguardi di piccola entità se paragonati ai cambiamenti necessari
per far sì che si possa raggiungere un effettivo stato di “welfare”:
tuttavia la nostra lotta è costretta ad ripartire dalle basi,
dovendo combattere non per uno stato del benessere ma per uno stato
dove non siano i fondi destinati ai diritti fondamentali ad essere
razionati.
È quindi necessario
che la proroga venga sfruttata con astuzia per alzare il livello del
conflitto, coinvolgendo coloro che ancora non si sono accorti
dell'effetto che può provocare una richiesta legittima e ben
motivata.
Per questo motivo,
in qualità di studenti e di membri dell'assemblea della Polveriera,
il 14 OTTOBRE abbiamo partecipato all'Assemblea del Senato Accademico
per far valere le nostre rivendicazioni e per arrivare dove il Dsu
non può o non ha interesse di arrivare, rappresentando la situazione
di molti studenti che pur non avendo perso la casa si vedono negata
la possibilità di proseguire i loro studi per un aumento
spropositato e ingiustificato delle tasse universitarie.
In questo modo
lavoriamo affinché la nostra lotta possa smuovere dalle fondamenta
la società intera, anche al di fuori del contesto studentesco,
arrivando a mettere in discussione le manovre economiche prese da un
governo che aumenta la soglia reddituale delle famiglie ma non adatta
le soglie che danno diritto alle prestazioni sociali, dalle riduzioni
dei ticket sanitari alle agevolazioni sui trasporti fino alle
pensioni di invalidità.
Tali cambiamenti
pesano inevitabilmente su un'ampia percentuale della popolazione, i
cui volti sono difficili da scorgere leggendo freddi fogli di
statistiche che utilizzano indici parziali e categorie poco
rappresentative della realtà (come, ad esempio, il valore
irrilevante che viene dato alle varie forme mi disabilità).
Continueremo a
pretendere un dialogo diretto con le istituzioni, in quanto è la
lontananza tra la politica e le persone comuni che consente a chi pretende di governarci di contraddire l'interesse comune (vedi l'articolo 3 della Costituzione sopra citato) prendendo decisioni che peggiorano palesemente le
condizioni di tutti.
PER QUESTO È
NECESSARIO ESSERE PARTECIPARE IN PRIMA PERSONA ED ESSERE PRESENTI:
LUNEDÌ 19 OTTOBRE -
ore 21:00 assemblea degli studenti di tutte le residenze
universitarie alla residenza di Salvemini.
MERCOLEDÌ 21
OTTOBRE - presidio presso il Consiglio di Amministrazione del DSU in
Viale Gramsci 36.
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